Pulire i pavimenti e in genere la casa è un’incombenza non da poco. Basti pensare che in alcuni casi l’ansia di tenere linda la propria abitazione si converte in vera e propria ansia, dando così vita a comportamenti impropri, tali da sfociare in vera e propria ossessione.
La necessità di tenere pulita la casa, però, può anche trasformarsi al contrario in una vera e propria ossessione al contrario, spingendo a guardare con evidente fastidio ad una incombenza vissuta alla stregua di una vera e propria costrizione. Proprio per questo molte aziende del settore hanno portato avanti nel corso degli anni una ricerca continua, tesa a trovare nuovi dispositivi in grado di aiutare gli utenti a risparmiare tempo e fatica. L’ultimo ritrovato in tal senso è il robot aspirapolvere. Di cosa si tratta?
Il robot aspirapolvere, l’ultima frontiera nelle pulizie per la casa
Il robot aspirapolvere può essere considerato il dispositivo tecnologicamente più avanzato oggi a nostra disposizione per la pulizia delle abitazioni.
Se sino a qualche anno fa si utilizzava normalmente l’aspirapolvere tradizionale, la nuova organizzazione della vita e i mutamenti della società hanno reso spesso impraticabile questa soluzione. Molto spesso, infatti, siamo costretti a lasciare la casa nelle prime ore della mattina per spostarci verso le nostre abituali occupazioni lavorative. Tra uno spostamento e l’altro, i tempi vanno a dilatarsi in maniera notevole e di tempo libero ne rimane sempre di meno. Sempre meno tempo quindi da dedicare alla casa e sè stessi, tanto che spesso ci ritroviamo costretti a fare una scelta o comunque a cercare di ottimizzare i tempi. Inoltre occorre considerare come le operazioni di pulizia siano alla lunga noiose e faticose.
La risposta a questa situazione è stata offerta dalle case costruttrici sotto forma di un automa in grado di assolvere in maniera del tutto autonoma alle operazioni in questione, ovvero l’aspiratore robot, un aspirapolvere automatico che è sempre più presente all’interno delle nostre abitazioni. Ad aprire la strada è stato in particolare Roomba, il capostipite di una serie di modelli che hanno letteralmente rivoluzionato il mercato degli aspirapolvere. Per capire meglio i contorni del successo arriso a questo nuovo elettrodomestico, occorre dare alcuni dati. Partendo dal fatto che i robot aspirapolvere, ormai, valgono oltre un quinto dell’intero comparto, in particolare i prodotti di iRobot, che hanno superato la bella cifra di 13 milioni di esemplari venduti in ogni parte del globo, ovvero quasi il 70% della quota di mercato presidiata dagli automi aspiratutto.
I vantaggi
Come abbiamo già detto, il robot aspirapolvere è un automa delegato al compito delle pulizie. In pratica si tratta di un netto passo in avanti rispetto al tradizionale aspirapolvere. Se infatti in quel caso era l’uomo a portare avanti le operazioni, con questa nuova impostazione l’aspirapolvere è del tutto autonomo e in grado di portare avanti il lavoro senza che ci sia un intervento umano. Con una parziale eccezione, che è rappresentata dalla possibilità di programmare il dispositivo affinchè svolga il compito che gli è stato affidato in un determinato modo, piuttosto che in un altro.
Quali sono i vantaggi offerti da una soluzione di questo tipo? Possiamo riassumerli in questo modo:
- la possibilità di avere una casa pulita, senza doverci sottoporre alle fatiche comportate dalle operazioni che dovremmo fare in assenza del robot;
- la capacità di raggiungere angoli e parti dell’abitazione le quali altrimenti non potrebbero essere pulite o lo potrebbero essere solo a prezzo di sforzi molto intensi e a volte forieri di notevoli pericoli. Si pensi ad esempio alle parti che sono nascoste da un mobile pesante e il cui fondo sia situato a pochi centimetri da terra, alle aree sottostanti a poltrone, divani o letti;
- la possibilità di attendere ad altre occupazioni mentre il robot lavora per noi, o addirittura di uscire dalla casa mentre porta avanti le operazioni;
- la possibilità di controllare il dispositivo da remoto, grazie ad app installate sul nostro smartphone le quali provvedono a stabilire un ponte con il robot. In questo modo è possibile iniziare le operazioni mentre ci si avvia verso il lavoro e fare in modo che al nostro rientro sia già tutto finito, oltre a poter intervenire per qualsiasi genere di evenienza;
- la capacità di provvedere al meglio alle abitazioni in cui siano presenti animali, a pelo corto o lungo. Come è noto, gli animali domestici, in particolare i cani e i gatti, sono soliti perdere un gran numero di peli, che sono visibili. Non sono però visibili ad occhio nudo le parti di pelle che si staccano insieme ad essi, trattandosi di particelle molto piccole, i cosiddetti allergeni, destinati quindi ad impregnare l’ambiente. Sono proprio essi a costituire un grande problema per gli umani che convivono nell’abitazione con gli animali, in quanto possono penetrare nell’organismo andando a destare allergie o ad aggravare patologie dell’apparato respiratorio. I robot aspirapolvere sono dotati di un sistema di filtrazione, quello HEPA, in grado di ripulire l’ambiente e l’aria, restituendo aria depurata, oltre a spazzole che sono in grado di trattare al meglio i peli. Va anche precisato, però, che i robot aspirapolvere sono dotati di sistemi di filtrazione inferiori rispetto a quelli che può vantare un aspirapolvere. Inoltre, in genere non sono dotati di filtri di buona qualità, tanto che i modelli più economici presentano un solo livello di filtrazione, ovvero un singolo filtro il quale è spesso permanente e lavabile. Soltanto quelli più avanzati ne possiedono due o tre, mentre i filtri HEPA sono confinati nei modelli più costosi ed evoluti.
Come si può facilmente comprendere si tratta di vantaggi notevoli, che consentono in pratica di delegare le operazioni di pulizia ad una macchina, senza dover magari spendere soldi per farle fare ad una persona incaricata, come invece si faceva una volta.
Gli svantaggi
Naturalmente, anche il robot aspirapolvere presenta qualche svantaggio da mettere in evidenza. Il più notevole può essere considerato il fatto che esso va a scegliere autonomamente il suo percorso, a differenza di quanto accade quando il dispositivo di tipo tradizionale lo dirigiamo noi. Può quindi accadere che l’automa vada a ripassare più volte un punto, consumando in tal modo la batteria. Uno svantaggio evidente soprattutto nel confronto con un aspirapolvere senza fili, che con la sua potenza può passare una sola volta su un punto per pulirlo completamente.
Un secondo svantaggio può poi essere considerato quello relativo alla scarsa potenza di aspirazione il quale distingue il robot che aspira e lava da solo. Per cercare di attenuare questo difetto si può privilegiare i modelli che presentino una spazzola rotante in prossimità della bocca di aspirazione principale.
Non va poi dimenticato che la forma circolare può essere di notevole impedimento nel caso in cui si voglia pulire al meglio gli angoli delle pareti, per cui sarebbe il caso di pensare a modelli di forma squadrata, anche se ormai molti di essi vantano una spazzola laterale che può ovviare all’inconveniente.
Altro difetto che va ricordato è quello relativo al fatto di poterli utilizzare soltanto per pulire i tappeti (a patto che siano predisposti all’uopo) e non anche per tende divani e materassi.
Infine, tra i difetti andrebbe inserito anche il prezzo, considerato come per avere un robot aspirapolvere di ottimo livello e dotato dei migliori profili tecnologici esistenti si renda necessario sborsare più di mille euro. Una cifra che però viene ampiamente ripagata dalle prestazioni fornite e dalle seccature evitate.
La tecnologia del robot aspirapolvere: i sensori
Per capire il livello di tecnologia di cui godono gli aspiratori automatici, occorre senz’altro fare riferimento al gran numero di sensori di cui sono stati dotati, proprio al fine di imitare il nostro comportamento e fare in modo che non diano luogo ad inconvenienti. In particolare, le aspirapolveri automatiche di fascia medio alta dispongono solitamente di questi sensori:
- Sensore di vuoto, grazie al quale il robot aspirapolvere è in grado di capire su quale tipo di superficie si stia muovendo e se si trovi in prossimità di scalini o dislivelli da cui potrebbe cadere, andandosi quindi a rompersi o capovolgersi.
- Sensore di sporcizia, ovvero il particolare sensore che si rivela in grado di analizzare il percorso in cui sta passando l’aspirapolvere. Nel caso in cui vada a rilevare una quantità particolare di sporco capisce di dover insistere in quella zona, lavorando sino a quando non avrà raggiunto la certezza di aver aspirato tutto il necessario.
- Sensori di prossimità, i quali vanno a collaborare con i sensori di impatto in modo da arrivare alla creazione di un sistema in grado di salvaguardare non solo il nostro arredamento, ma anche tutto ciò che dovessimo lasciare in terra. Proprio al sensore di prossimità spetta il compito di comunicare al robot il suo avvicinamento ad un ostacolo, dando modo al dispositivo di rallentare sino ad appoggiarsi del tutto e in maniera estremamente delicata, attivando così i sensori di impatto ovvero i veri e propri interruttori i quali vanno a schiacciarsi appoggiandosi ai mobili, comunicando al contempo al robot di avviarsi verso una direzione alternativa.
- Sensori di barriere virtuali, i quali vanno a captare i raggi invisibili emessi da apparecchiature (solitamente vendute a parte) le quali si incaricano di mantenere il robot domestico in una singola stanza, impedendogli in tal modo di andare ad urtare oggetti che si trovino sul suo cammino.
La batteria
Quando si affronta il problema legato all’autonomia del robot aspirapolvere, è assolutamente determinante prendere in considerazione la presenza di una buona batteria. Se infatti si desidera che il robot sia in grado di pulire tutta la casa, occorre accertarsi che la sua autonomia sia sufficiente a consentirgli di completare il suo lavoro, senza frapporre ostacoli di alcun genere che potrebbero non solo ritardarlo, ma anche impedirgli di farlo. Va anche ricordato che sarebbe sicuramente consigliabile che il robot provveda alla pulizia di una o due stanze al giorno, a meno che non sia in grado di ricaricarsi da solo e riprendere proprio dal punto in cui si era dovuto interrompere.
In questa ottica, vanno anche considerati i tempi necessari per la ricarica. Nel caso in cui tendano a dilatarsi, magari allungandosi a quattro ore o anche di più e il robot non abbia una autonomia sufficiente al fine di pulire tutta la casa con una sola carica, occorre poi attendere molto prima di poter completare la pulizia. Di converso, tempi di ricarica abbreviati, intorno ad un’ora, permettono di pulire tutti i pavimenti in una sola giornata, anche nel caso in cui la casa sia di medie e grandi dimensioni.
Per quanto concerne la tipologia, la batteria dei robot aspirapolvere si divide essenzialmente in due esemplari:
- le batterie Ni-MH, considerate di vecchia generazione e che comportano tempi di ricarica abbastanza prolungati, tali da poter raggiungere diverse ore. Questo tipo di batteria, peraltro, con il trascorrere del tempo può ritrovarsi a soffrire in maniera notevole del cosiddetto effetto memoria, ovvero la graduale diminuzione della sua autonomia. Un fenomeno indotto in partcolare dall’effettuazione di ricariche prima che la batteria sia del tutto esaurita. Le batterie di questo genere si presentano inoltre con dimensioni maggiori rispetto a quelle al litio, ma hanno il pregio di durare di più e di costare meno;
- le batterie Li-Ion, ovvero agli ioni di litio, che a loro volta appartengono all’ultima generazione. Il loro pregio principale è quello di avere tempi di ricarica decisamente inferiori e non comportare il rischio del fastidioso effetto memoria, anche nel caso in cui si insista nell’errore di ricaricare la batteria quando è ancora parzialmente piena. Inoltre questa tipologia di batteria si presenta più leggera e compatte rispetto a quelle di vecchia generazione, avendo però una durata inferiore.
Il serbatoio
Va poi ricordato un altro importante fattore che sarebbe il caso di valutare appieno prima di decidere se possa convenire o meno adottare un robot aspirapolvere. Si trata del serbatoio, per il quale occorre prendere in considerazione la sua capacità e le sue caratteristiche.
Per quanto concerne il primo aspetto, il riferimento è naturalmente alla quantità di sporco che il dispositivo è in grado di immagazzinare. Considerato che stiamo parlando di apparecchi comunque di piccole dimensioni, va precisato come il serbatoio arrivi ad una capacità che rimane al di sotto dei 500 ml. Nel caso di quelli più piccoli, ovvero quelli più economici, tale capacità può attestarsi poi a meno della metà. Ne consegue che una volta che il robot abbia terminato di pulire circa 50 metri quadri occorrerà provvedere a svuotarne il serbatoio. Mentre di converso, quelli più grandi sono progettati con l’evidente finalità di provvedere alla pulizia di case dalle dimensioni maggiori, permettendo di conseguenza di svuotare il serbatoio ogni due o a volte tre cicli di pulizia. Va poi ricordato come sia nel caso di piccole che di grandi dimensioni, tutti i modelli attualmente presenti in commercio siano comunque provvisti di un indicatore del livello di riempimento, il quale provvede ad emettere un avviso nel caso di serbatoio pieno, richiedendo in tal modo di provvedere al suo svuotamento.
Per quanto riguarda l’estrazione e la pulizia del serbatoio siamo in presenza di un’operazione relativamente semplice: basta infatti sfilare il contenitore o sbloccarlo tenendo premuto un tasto in alcuni modelli, mentre in altri si rende necessario sollevare o rimuovere un pezzo di carrozzeria, oppure provvedere allo smontaggio della spazzola.
Anche la pulizia risulta in definitiva abbastanza facile: per portare a termine il processo basta utilizzare semplicemente un liquido come l’acqua o comunque un detergente liquido. Una volta che sia stato passato occorre attendere un congruo periodo per la completa asciugatura prima di provvedere a rimontare il robot aspirapolvere. I filtri, a loro volta, possono essere sicuramente lavati sotto l’acqua corrente e anch’essi lasciati asciugare del tutto prima di poter essere riutilizzati.
Come scegliere un ottimo prodotto
Un punto da non dimenticare mai è però quello relativo alla domanda fondamentale dalla quale dovremmo partire, prima di adottare un dispositivo di questo genere, ovvero: quale robot aspirapolvere scegliere? Se è infatti assodato che stiamo parlando di un aspirapolvere che va da solo rivelandosi in grado di fare le pulizie al nostro posto, va anche ricordato come un robot aspirapolvere non sia uguale all’altro e che, anzi, tra i tanti modelli esistenti in commercio esistono non poche differenze. Quando ci decidiamo ad adottare un aspirapolvere robot, dobbiamo quindi decidere quale scegliere per poter essere soddisfatti della spesa affrontata. I criteri che dovrebbero ispirare la scelta del nostro robot aspiratutto, possono essere considerati i seguenti:
- il tipo di superficie da pulire. Il punto di partenza è che alcuni modelli di robot per pavimenti sono in grado di riconoscere il tipo di pavimento sul quale sono chiamati a operare. I modelli più evoluti, quelli più costosi, sono anche capaci di regolarsi in automatico quando passano da un tipo di superficie a un altro mentre stanno svolgendo il loro incarico. Una volta che abbiano accertato il mutamento di superficie, vanno a regolarsi di conseguenza, ad esempio aumentando o diminuendo la potenza oppure ruotando la spazzola in maniera differente. Ne consegue che chi ha nella sua abitazione un unico tipo di superficie può tranquillamente orientarsi su un modello di robot meno avanzato, optando per una scelta meno impegnativa dal punto di vista finanziario;
- l’estensione dell’area di lavoro. In pratica prima di orientarsi su un modello piuttosto che su un altro, il consumatore dovrebbe porsi la seguente domanda: quant’è grande la propria casa? Nel caso in cui si tratti di un appartamento di modeste dimensioni, magari un bilocale provvisto di un solo servizio, si può evitare la scelta di un modello molto potente, nel caso contrario si dovrà provvedere all’acquisto di un automa in grado di operare con la necessaria forza. La prima scelta si tradurrà non solo in un risparmio di soldi, ma anche di energia, in quanto comporterà la presenza di una base di ricarica, la quale dev’essere attaccata alla corrente in modo continuo, in grado di consumare una minore quantità di energia;
- la qualità dei materiali e delle spazzole in dotazione. Anche questo è da considerare un fattore dirimente, consigliando peraltro a non scegliere sulla base del massimo risparmio ottenibile, un criterio che potrebbe rivelarsi un vero e proprio boomerang. Questo a prescindere che si tratti di pulire una superficie complicata da trattare, come ad esempio la moquette. Ove si opti per materiali di non buona qualità, il guasto è sempre dietro l’angolo. In tal caso diventa necessario procedere a riparazioni le quali possono anche rivelarsi costose nel caso in cui il prodotto non sia più in garanzia. Una eventualità che consiglia quindi a non lesinare in tal senso;
- la capienza del contenitore in cui si andrà a depositare lo sporco. Questo fattore deve essere senz’altro rapportato all’ampiezza della superficie che occorre pulire. Nel caso in cui robot aspirapolvere autonomo sia chiamato ad operare in una abitazione molto grande, la presenza di un contenitore di limitata capacità può rivelarsi infine molto scomoda in quanto costringe a svuotarlo con una certa frequenza;
- le dimensioni e la forma. Quando si parla di dimensioni e forma, si va a toccare un altro punto molto importante che dovrebbe guidare la scelta di un robot per pulire. In tal caso, infatti, va ricordato che la forma sferica la quale caratterizza la maggior parte dei robot per la pulizia della casa può rivelarsi dannosa quando il congegno va ad affrontare gli angoli. Una situazione che non sussiste invece nel caso dei robot squadrati e alla quale, però, il robot aspirapolvere rotondo può ovviare con la presenza di una spazzola laterale, una soluzione sempre più praticata dai costruttori. Anche l’altezza può rivelarsi un ostacolo non da poco, soprattutto per chi abbia mobili il cui fondo arrivi a pochi centimetri da terra. Va comunque considerato che molti dei robot esistenti in commercio attestano la loro altezza intorno ai sei centimetri, rivelandosi quindi idonei a passare sotto tutti i mobili che si hanno all’interno della casa;
- la capacità di programmarne il funzionamento. Molti modelli di robot aspirapolvere e lavapavimenti automatico consentono di ricorrere all’intelligenza artificiale in modo da programmare non solo il tipo di pulizia che si desidera, ma anche il modo e i tempi dell’entrata in funzione. Si pensi in tal senso alle applicazioni che permettono al nostro smartphone di interagire con il dispositivo, ad esempio facendolo iniziare ad operare ad un’ora in cui si presume che nessuno sia in casa e decidendone lo spegnimento prima di rientrarvi.
Come utilizzare al meglio i robot aspirapolvere
Il robot aspirapolvere autopulente è quindi, come abbiamo già ricordato, un prodotto elettronico che va ad utilizzare una tecnologia estremamente avanzata nel corso delle operazioni cui è preposto. Per poterlo fare al meglio, però, occorre fare in modo che operi nelle migliori condizioni possibili. Per agevolarlo è opportuno che gli utenti mettano in campo alcuni accorgimenti, in modo da sfruttarlo al pieno delle sue prerogative aumentandone di conseguenza il rendimento e riuscire di conseguenza a farlo durare il più a lungo possibile. Un elenco di consigli utili non può prescindere da questi accorgimenti:
- occorre liberare la casa dagli ostacoli. Ormai quasi tutti i robot aspirapolvere sono in grado di riconoscere ed evitare eventuali ostacoli che dovessero trovare sul loro cammino. A volte, però, può mancare lo spazio per fare determinate manovre, cosicchè può accadere che il robot pulisci pavimenti giri attorno alle gambe dei tavoli, ma non a quelle delle sedie, in quanto intralciato in questa operazione. Meglio quindi mettere le sedie ribaltate sopra il tavolo, anche perché proprio la mancanza di ostacoli sul cammino permette all’elettrodomestico di pulire al meglio. Una operazione che andrebbe predisposta per tutti gli ambienti in cui l’automa è chiamato a operare, assicurando in tal modo una pulizia più rapida e accurata;
- è meglio provvedere alla pulizia di una stanza per volta, chiudendolo dentro la stanza che si intende pulire, di modo che possa pulire tutta la superficie senza scaricarsi e senza interrompere il processo per andarsi a ricaricare. In questo modo, peraltro, si evita anche che il contenitore dello sporco vada a riempirsi in continuazione;
- raccogliere i residui di sporco più voluminosi. In tal modo si impedisce che il robot possa intasarsi, surriscaldarsi, bloccarsi o, ipotesi peggiore, addirittura andarsi a guastare.
- occorre effettuare una manutenzione periodica, la quale deve essere aggiuntiva al regolare svuotamento del contenitore dello sporco. Occorre cioè pulire spesso le spazzole del dispositivo dopo averle smontate evitando in tal modo che possano bloccarsi e per questa via fare in modo che vadano a durare di più nel tempo. Va ricordato che alcuni modelli consentono di smontarei pezzi in maniera del tutto autonoma, mentre altri permettono solo di smontare il tutto in blocco;
- è meglio lasciare sempre la base attaccata. Qualsiasi tipo di elettrodomestico che contenga una batteria ricaricabile, deve essere lasciato a scaricarsi del tutto, senza provvedere prima alla eventuale ricarica. In tal modo si impedisce il deterioramento anticipato della batteria. Un accorgimento che vale anche per il robot per polvere. Proprio per questo motivo, la base di ricarica degli aspirapolvere automatici andrebbe tenuta attaccata alla corrente in modo continuo, tranne che nei momenti in cui occorra spostarla da un ambiente all’altro. Accorgimento aggiuntivo molto prezioso è poi quello di lasciare la base di ricarica in un punto il quale sia facilmente raggiungibile dal robot.
Le fasce di prezzo
La vendita di robot aspirapolvere è ormai una consuetudine per le grandi catene che operano sul territorio e online. Prima di mettersi alla ricerca di un automa che sia in grado di pulire e lavare i pavimenti della nostra abitazione, dovremmo però porci la seguente domanda: se cerco un robot aspirapolvere, a quanto posso pensare di trovarlo?
Per quanto riguarda i prezzi, possiamo dire che essi vanno a suddividersi in tre fasce:
- entry level, ovvero i modelli di base, nei quali in pratica le funzioni disponibili sono ridotte all’osso e la potenza e autonomia sono quelle utili per appartamenti di modeste dimensioni, con prezzi che sono solitamente limitati intorno al centinaio di euro, poco più o poco meno;
- fascia media, in cui troviamo prodotti che possono vantare una dotazione più importante e i quali sono quindi in grado di rivelarsi utili anche per abitazioni di notevoli dimensioni, pur facendo magari qualche fatica a dare vita alla loro missione. In questa fascia troviamo modelli che possono raggiungere i 500 euro e anche qualcosa di più;
- fascia alta, nella quale possiamo trovare i dispositivi che possono vantare tutti gli ultimi ritrovati tecnologici, in particolare quelli legati all’intelligenza artificiale e possono vantare il massimo di potenza e autonomia possibili. Questa fascia di prezzo vede la presenza di robot per pulire per terra i quali sono in grado di assicurare prestazioni molto elevate e che per questo motivo esigono una spesa molto significativa, tale da apprestarsi ai mille euro e superare talvolta questa soglia.
I robot a confronto con gli aspirapolvere tradizionali
Il robot aspirapolvere deve essere messo a confronto con quello tradizionale, per cercare di comprenderne la reale portata e utilità.
Per quanto concerne il secondo, occorre senz’altro ricordare che nella categoria rientrano la scopa elettrica e il modello a traino. La prima è molto limitata nelle dimensioni ed estremamente maneggevole, grazie al peso ridotto, rivelandosi perciò ottima per le pulizie giornaliere non troppo profonde e per gli ambienti disposti su più livelli. Un aspirapolvere di questo genere può essere anche cordless, il modello più costoso, che può essere utilizzato per un massimo intorno ai 6 o 7 minuti dopo essere stato ricaricato per tutto il giorno. Proprio questa limitazione ne consiglia l’impiego per pulire uno o due ambienti, sconsigliandolo invece per tutta l’abitazione. Non consente peraltro di raggiungere superfici poste in alto ed è poco potente.
L’aspirapolvere tradizionale a traino, a sua volta, vanta una notevole dotazione di accessori, rivelandosi quindi più indicato per per pulizie profonde. Il difetto principale è quello di dover lavorare attaccato ad una presa della corrente risultando quindi ingombrante e costringendo a tenere conto della lunghezza del filo e del peso nel caso in cui diventi necessario trasportarla in ambienti multilivello.
Nel confronto coi concorrenti, il robot scopa pavimenti riesce a emergere soprattutto per una serie di fattori ben precisi. Essi sono:
- il risparmio di tempo che può assicurare. Nel caso di una casalinga si tratta di un vantaggio di non poco conto, in quanto il tempo risparmiato per questa via può essere senz’altro impiegato per altre faccende, ad esempio al fine di stirare la biancheria lavata o per iniziare a preparare un pasto, mentre per una persona che rientri in casa dopo una giornata di lavoro può tramutarsi in qualche ritaglio di tempo da dedicare a sè stessi, magari leggendo un libro, guardando la televisione oppure facendo una bella doccia:
- il robottino che pulisce da solo è il massimo in termini di semplicità d’uso. Per poterlo utilizzare non servono particolari accorgimenti o nozioni, chiunque è in grado di metterlo in funzione, anche se magari può diventare più complicato programmarlo o gestirlo a distanza mediante lo smartphone, operazione che prevede una certa dimestichezza con le ultime tecnologie;
- il robottino pulisci casa è in grado di arrivare in punti ove faremmo molta fatica ad arrivare o dove proprio non riusciremmo a farlo, ovvero gli angoli ove magari sia posizionato un mobile dal fondo molto basso. Anche sotto il letto, però, arrivare con un aspirapolvere tradizionale può infine rivelarsi molto complicato e faticoso. Ecco quindi perché un aspirapolvere robot a batteria può rivelarsi infine utilissimo e giustificare magari un costo abbastanza elevato che, però, all’atto pratico si rivela un vero e proprio investimento;
- i livelli di tecnologia che elargiscono in dosi industriali. I modelli di ultima generazione sono infatti in grado di essere programmati sino nei minimi dettagli e una volta che siano stati impostati in maniera corretta sono in grado di esibire un’autonomia impressionante, di evitare ostacoli, tornare in carica da soli nel caso in cui abbiano esaurito il loro compito o siano scarichi. È poi possibile spingerli ai fare solo una parte di un determinato creando i “muri virtuali”, oltre a programmare la pulizia anche di più di una stanza nei robot più evoluti. Non va poi dimenticato come possano essere gestiti e programmati anche a distanza, direttamente da un tablet o uno smartphone. Si può quindi decidere l’orario e la durata del tempo di lavoro, la superficie da pulire e monitorare quella che è stata effettivamente eseguita tramite la cosiddetta “mappatura”;
- tra una scopa elettrica e un robot aspirapolvere i prezzi possono variare moltissimo, con ovvio risparmio nel primo caso. La domanda da farsi, però, in questo caso è se convenga risparmiare con una scopa elettrica rinunciando alle prestazioni che i robot sono in grado di offrire.
Le opinioni
Per capire meglio il grande appeal di questo dispositivo, basta fare un giro sul web per andare a monitorare le opinioni sul robot aspirapolvere. Ci si può facilmente accorgere come esse siano generalmente molto positive. In particolare chi sostiene l’utilità di questo automa mette in risalto l’utilità di un aspirapolvere che gira da solo, in grado di portare avanti il suo compito senza alcun intervento da parte del suo possessore. Altre caratteristiche che sembrano riscuotere il gradimento di un gran numero di consumatori sono poi la bontà delle sue prestazioni, i consumi notevolmente ridotti e la notevole silenziosità. Un aspetto, quest’ultimo, che è ancora più gradito dalle persone che risiedono in grandi centri urbani, ove l’inquinamento acustico rappresenta un problema notevole. Basti pensare da questo punto di vista come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sia solito indicare sopra i 70 decibel la soglia in grado di provocare estremo fastidio al nostro apparato uditivo. Una soglia che i migliori robot aspirapolvere non sforano mai, favorendo quindi anche il mantenimento di buoni rapporti con il vicinato.
In genere, comunque, possiamo senz’altro affermare come i robot aspirapolvere siano salutati da opinioni molto positive e vadano aumentando notevolmente non solo la loro reputazione, ma anche il gradimento da parte di strati sempre più grandi di consumatori del nostro Paese, che in essi vedono la soluzione al problema rappresentato da operazioni di pulizia della casa che, altrimenti, sarebbero faticose e porterebbero via una grande quantità di tempo.
Cosa occorre sapere sulla etichettatura energetica
Quando si parla di aspirapolvere, si tratti di robot o tradizionale, si deve anche affrontare il discorso relativo all’etichetta energetica. Al riguardo occorre ricordare come lungo tutto il corso dei decenni che hanno preceduto l’avvento del nuovo millennio le campagne pubblicitarie messe in campo dai produttori di aspirapolvere battessero con forza su un punto: maggiore la potenza elettrica dell’elettrodomestico, migliore le performance offerte dal prodotto. Con il passare del tempo, però, si è compreso come questo assunto fosse fallace, in quanto il solo valore di potenza assorbita non è in grado di assicurare una effettiva garanzia sulla prestazione di pulizia dell’apparecchio. Mentre invece, la qualità di un prodotto ha a che vedere molto più con fattori come il design, le componenti meccaniche e la potenza di aspirazionce che con una potenza elettrica più elevata. Un fattore, quest’ultimo che può invece rivelarsi un boomerang, andandosi a tradurre soltanto in un maggiore consumo energetico, con ripercussioni di non poco conto sulla bolletta energetica.
Da questo punto di vita occorre però sottolineare come dal primo giorno di settembre del 2014 sia entrata in vigore la nuova etichetta energetica che deve accompagna gli aspirapolvere prodotti sul continente europeo. Una etichetta la quale deve essere in accordo con le nuove direttive EU, con sette classi di efficienza, il limite di 1600 W per ogni apparecchio e una soglia minima di aspirazione.
Ne consegue che dal 2014 la potenza elettrica è soltanto uno dei punti delle nuove direttive europee, in materia di efficienza energetica e prestazioni. I punti chiave di questo provvedimento sono i seguenti:
- Gli aspirapolvere non possono essere prodotti con una potenza tale da eccedere i 1600 Watt, limite poi sceso ulteriormente a 900 W nel settembre del 2017.
- Le classi energetiche sono sette, dalla A (la più efficiente) alla G (la meno efficiente)
- Il limite fissato sul consumo annuale di energia deve essere attestato sotto i 62 kWh annui.
- La capacità di aspirazione deve raggiungere perlomeno il 70 % sui tappeti e il 95% sui pavimenti duri (ad esempio, piastrelle, parquet, marmo).
Va precisato che queste nuove normative sono state applicate solo alle aspirapolveri e alle scope elettriche, escludendo di conseguenza quelle a batteria, i robot e gli aspirapolvere centralizzati (si tratta di quei particolari aspirapolvere che vengono installati in appartamento dotati di un tubo che va ad innestarsi direttamente in apposite bocchette presenti nei muri), oltre che per i lava pavimenti e le apparecchiature per esterni. Dal settembre 2017 non solo la potenza assorbita è stata diminuita ulteriormente, ma anche gli aspirapolvere con filtro ad acqua sono stati obbligati a uniformarsi al nuovo complesso di regole stabilite a livello continentale.
Attenzione a scegliere il modello più adeguato
In conclusione, possiamo quindi ricordare come il robot aspirapolvere rappresenti in effetti un vero e proprio passo in avanti non da poco per chi abbia in animo di provvedere alla pulizia della propria casa, ma non abbia il tempo o la voglia per poterlo fare in maniera adeguata. Invece di affidare il compito ad una persona, con relativi costi, si può decidere di tagliare la testa al toro e acquistarne uno cui affidare il compito di curare la pulizia dei propri pavimenti e magari provvedere anche a lavarli (esistono dei combinati in grado di farlo, oppure si può ricorrere a macchinari separati). Il consiglio che ci sentiamo però di dare è quello di procedere ad una disamina spassionata delle proprie esigenze. Chi abita in un piccolo appartamento ha sicuramente esigenze e problematiche differenti da quelle che può invece proporre una abitazione grande e magari posta su più livelli. In una villetta monofamiliare il livello di rumorosità del robot può non rappresentare un eccessivo problema, mentre può diventarlo in una casa posta all’interno di un condominio, andando ad esacerbare i rapporti con il vicinato.
Una casa che veda la presenza di animali domestici, in particolare cani e gatti, dovrebbe essere oggetto di pulizia da parte di un robot dotato di filtrazione complessa, mentre la presenza di tappeti può essere un’altra fonte di problemi per il movimento del dispositivo. Ognuna di queste problematiche andrebbe perciò presa in considerazione e soppesata con molta attenzione.
Anche perché in commercio sono presenti modelli che costano poche decine di euro e altri che invece possono raggiungere il migliaio. Spendere moltissimi soldi per una sorta di Ferrari, quando invece per le proprie esigenze potrebbe bastare una semplice utilitaria è una scelta abbastanza miope, così come l’ipotesi contraria, in quanto ben presto il livello prestazionale dell’elettrodomestico si rivelerà del tutto inadeguato.
Per provvedere alla scelta migliore, occorre poi uscire dalla logica del maggior risparmio possibile, che può rivelarsi alla fine un boomerang. E’ molto meglio invece entrare nell’ottica del miglior rapporto possibile tra qualità e prezzo, che può infine condurre ad una scelta in cui le prestazioni siano elevate e il loro prezzo ottimizzato.
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